La semplicità del pensare
GUGLIELMO DI OCKHAM (1280 ca.-1349 ca.)
Chi pensa che i filosofi siano individui che vivono appartati, chiusi nei loro studi, troverà in questo pensatore di frontiera, che si colloca tra la fine del medioevo e l'inizio della modernità la piena sconfessione di questo pregiudizio. Ockham ha infatti attraversato il suo tempo senza evitare nessuno degli scontri teologici, religiosi, politici, che lo hanno caratterizzato, immergendosi nelle sottili diatribe oxnoniensi come nell'ambiente per lui assai ostile di Avignone o nella Monaco imperiale.
Francescano, abbraccia, contro il tomismo, l'idea della assoluta inutilità della ragione rispetto alle verità di fede, che provenendo da Dio, che è assoluta onnipotenza, non possono certo venire giustificate dalla nostra misera ragione. Ma paradossalmente proprio questa posizione così estrema gli consente di liberare la ragione dagli stretti lacci della fede, portandolo ad affermare l'assoluta indipendenza dei due ambiti. Le verità di fede non necessitano di alcun aiuto della ragione, ma la ragione nell'ambito delle scienze
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