lunedì 13 aprile 2009

Hume, l'esito scettico dell'empirismo

Prima di parlare di Hume, vorrei almeno ricordare un filosofo irlandese di grande acume ed interesse: Berkeley.
Questi, al fine di difendere la fede cristiana dal deismo, paradossalmente porta l’empirismo ad esiti estremi, sostenendo che non esistono idee universali ma solo percezioni di qualità individuali: esse est percipi. Per quanto riguarda l'esistenza del mondo esterno, non possiamo dire nulla, sostenere alcuna verità, visto che la nostra conoscenza non va oltre le nostre percezioni. Come si vede già con Berkeley l'empirismo evidenzia il rischio di un esito aporetico.
Veniamo a HUME, pensatore scozzese la cui ricerca apparve a Kant così convincente, da costringerlo a rimettere in discussione tutte le conoscenze fin lì acquisite.
Come Hobbes e Locke anche Hume, contrariamente all'idea ancor oggi diffusa del filosofo come individuo appartato, lontano dalla vita reale, chiuso nel bozzolo dei propri pensieri, ebbe un'esistenza intensamente partecipe delle vicende politiche del proprio tempo. Nato nel 1711, viaggiò in Francia ed in Italia, entrando in contatto con i più grandi intellettuali del suo tempo: Rousseau, D'Alambert, Diderot.
Sua aspirazione era giungere ad una SCIENZA DELLA NATURA UMANA, come appare anche dal titolo della sua prima opera significativa, il "Trattato sulla natura umana". Partendo dal presupposto squisitamente illuministico di una comune natura umana, H. si propone di percorrere il cammino che porta alla conoscenza partendo dai dati di esperienza. La nostra esperienza è fatta di sensazioni, o IMPRESSIONI come egli preferisce chiamarle, che costituiscono la base di ogni sapere dell'uomo, e da cui derivano le IDEE, che ne costituiscono quasi l'eco, affievolita col passare del tempo. Le idee si associano poi tra loro, in base a criteri di SOMIGLIANZA, di CONTIGUITA' SPAZIO-TEMPORALE, o alla legge di CAUSALITA'.
Si evince facilmente da quanto detto che, in questo contesto, assumono grande importanza facoltà come la MEMORIA e la IMMAGINAZIONE.
In un punto in particolare H. crea un interessante collegamento tra senso comune e riflessione filosofica, quando sottoline l'importanza dell'ABITUDINE anche nei processi cognitivi.
Ci sono infine, nei rapporti tra le idee, relazioni necessarie fondate sul principio di identità, come nel caso delle verità matematiche e relazioni che semplicemente constatiamo nei fatti, fondate sulla legge di causalità.
Proprio la CRITICA ALL'IDEA DI CAUSALITA' costituisce il contributo più importante della ricerca humiana.

11 Commenti:

Alle 14 aprile 2009 alle ore 00:36 , Blogger Unknown ha detto...

Buongiorno professoressa, dato che ci aveva chiesto di lasciare un commento ai suoi interventi per chiedere chiarimenti ecc, io volevo soltanto dire che mi è tutto perfettamente chiaro..soprattutto l'intervento a proposito di Napoleone.
Grazie mille,

Rossetto Eleonora 4Bsp.

 
Alle 14 aprile 2009 alle ore 04:02 , Blogger Denise ha detto...

Buongiorno professoressa,
per quanto riguarda gli appunti su Napoleone e Hume è tutto chiaro; avrei solo qualche perplessità sul substrato di Locke di cui parla il libro.
Molte grazie,

Denise Vicari 4Bsp

 
Alle 14 aprile 2009 alle ore 06:22 , Blogger Manuel Pellizzari ha detto...

Buongiorno professoressa,
volevo dirle che mi sembra tutto chiaro per quanto riguarda gli appunti su Hume e Napoleone.
Arrivederci e grazie,

Manuel Pellizzari

 
Alle 14 aprile 2009 alle ore 07:47 , Blogger Alberto ha detto...

Buongiorno professoressa,
innanzitutto grazie per gli appunti, specialmente quelli di storia che ripercorrono l'ultima parte di programma, sono molto utili. Per quanto riguarda Hume, mi è parso tutto chiaro...
Visto che anch'io come Denise avevo avuto qualche difficoltà circa il concetto di sostanza per Locke, volevo chiederle: semplificando, per gli empiristi la sostanza è un qualcosa di uniforme rispetto alle varie sensazioni che riceviamo dalle cose e che però non esiste perché indimostrabile? Tipo, "mela" paragonata al gusto, il colore ecc. della mela stessa?
Grazie ancora,

Zanonato Alberto

 
Alle 15 aprile 2009 alle ore 05:06 , Blogger Unknown ha detto...

Buongiorno professoressa,
anche io come Eleonora ho trovato i suoi interventi chiari ed esaustivi.
La ringrazio,

Amanda Maruzzo 4Bsp

 
Alle 15 aprile 2009 alle ore 09:21 , Blogger Chiara Ceranto ha detto...

Buongiorno professoressa,
come i miei compagni ho trovato molto esaurienti gli appunti, in particolare quelli di storia.
Grazie,

Chiara Ceranto, 4Bsp

 
Alle 16 aprile 2009 alle ore 04:50 , Blogger Alice Marana ha detto...

Buongiorno professoressa,
il primo commento che mi è venuto spontaneo appena ho finito di leggere i suoi appunti è sicuramente molto positivo.
La ringrazio per questo suo lavoro perchè è molto chiaro e utile.

Alice Marana 4Bsp.

 
Alle 16 aprile 2009 alle ore 05:45 , Blogger Unknown ha detto...

Buongiorno professoressa,
intanto mi scuso per il ritardo ma non riuscivo a registrami nel suo blog.
Per quanto riguarda gli argomenti trattati, mi sono stamapata il lavoro che ha fatto così me lo studierò meglio. Soprattutto Napoleone che avendo appena ripreso il programma dei miei compagni in storia mi ha chiarito alcuni dubbi.
Grazie del lavoro,
Ilaria Cipriani 4bs

 
Alle 16 aprile 2009 alle ore 07:48 , Blogger Unknown ha detto...

Buongiorno profesoressa,
la ringrazio per il tempo che ha dedicato alla stesura degli appunti.
Per quanto mi riguarda, mi sono stati di grande utilità, soprattutto quelli di storia, visto la mia prossima interrogazione.
A martedì,

Ludovica Brais 4Bsp

 
Alle 16 aprile 2009 alle ore 11:57 , Blogger ilaria ha detto...

salve professoressa,
mi aggiungo anche io alle scuse per il ritardo.
volevo solo accertarmi di aver capito il concetto di causalità per Hume. insomma egli afferma il fatto che ad un evento A segua da milioni di anni un evento B non può darci la certezza assoluta che ad A segua sempre B e nulla ci impedisce di pensare che un giorno le cose andranno diversamente e, per esempio, a B segua A. hume ammette che per ovviare a ciò ci vorrebbe un principio di uniformità della natura che si incarichi di mantenere costanti in eterno le leggi della natura, o questa cosa che per Hume non è né intuibile né dimostrabile???
un grazie anticipato

 
Alle 26 aprile 2009 alle ore 09:37 , Blogger Chiara ha detto...

Buongiorno professoressa. La ringrazio per gli appunti chiari e capibili, in modo particolare per quelli di filosofia. Grazie ancora, arrivederci.

Chiara Sambastian.

 

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page