lunedì 17 dicembre 2007

COMMENTI

Per Chiara: qual è il tuo pensiero su Ficino e Pico? ti sono parsi per qualche aspetto utili ad arricchire la tua personalità oppure no?
Per Sara: hai dato un buon taglio alle tue riflessioni, speriamo di poterne parlare.
Per Chantal: ti sei veramente impegnata, con un buon lavoro. Cosa rappresenta per te la filosofia?

NATALE

A tutti i miei auguri e un buon viatico: due poesie, la prima, di Davide Maria Turoldo:

Ma quando facevo il pastore
allora ero certo del tuo Natale.
I campi bianchi di brina,
i campi rotti dal gracidio dei corvi
nel mio Friuli sotto la montagna,
erano il giusto spazio alla calata
delle genti favolose.
I tronchi degli alberi parevano
creature piene di ferite;
mia madre era parente
della Vergine,
tutta in faccende,
finalmente serena.
Io portavo le pecore fino al sagrato
e sapevo d'essere uomo vero
del tuo regale presepio.
La seconda di una grandissima poetessa russa, Marina Ivanovna Cvetaeva:

Sono felice di vivere in modo semplice ed esemplare
come il sole, come il pendolo, come il calendario.
D'essere un'anacoreta laica di snella figura,
savissima - come qualsiasi creatura di Dio.

Di sapere: lo Spirito è mio alleato, lo Spirito è la mia guida!
D'entrare senza annunciarmi, come un raggio e come uno sguardo.
Di vivere così come scrivo: in modo esemplare e succinto-
come Dio comanda e come gli amici non prescrivono.
BUON NATALE
C.P.

domenica 9 dicembre 2007

un nuovo sguardo sul mondo: La Politica, la Scienza

La crisi dei valori della società medievale, simboleggiati da Papato e Impero, potè risolversi brillantemente anche perché gli umanisti trovarono "naturalmente" un modello sostitutivo di grande fascino e forza, perfettamente rispondente ai loro bisogni, nel MONDO CLASSICO. Sappiamo che accanto ai sacri testi nel Medio Evo si erano letti costantemente anche gli autori pre-cristiani. Soprattutto i latini tuttavia, poiché si era persa la conoscenza del greco, ed anche questi in modo assai poco critico, piegandoli piuttosto alle esigenze della nuova fede.
Ora si ampliano le conoscenze, si va direttamente alle fonti, e vi si trova una visione antropocentrica che è esattamente quella di cui hanno bisogno le classi dirigenti quattrocentesche, per di più rivestita di quella AUCTORITAS necessaria all'epoca per giustificare ogni posizione intellettuale.
CAMBIA LO SGUARDO prima ancora che l'oggetto gurdato, e tale sguardo si volge ora sempre più alla terra, lasciando il cielo sullo sfondo.
La terra abbiamo detto, e quindi la NATURA, la SOCIETA'. Per quanto riguarda la prima citiamo solo il titolo, assai esemplicativo dell'opera di Telesio (1509-1588): DE RERUM NATURA IUXTA PROPRIA PRINCIPIA. Ecco la novità, non si ricerca la giustificazione della natura al di fuori di essa, come per secoli si era fatto, ma se ne ricercano le leggi "dentro" la stessa, iuxta propria principia appunto. Di qui il nuovo approccio degli studi relativi a "tà phisikà", come avrebbe detto Aristotele della cui opera si rivendica di seguire lo spirito, non la lettera. GALILEO porterà alla massima perfezione tale modello fondando la SCIENZA MODERNA sull'indagine razionale applicata all'osservazione della natura.
Per quanto riguarda la società, essa viene indagata con lo stesso spirito con cui si osserva il mondo naturale, senza gli antichi filtri religiosi, in modo disincatato (ma assai appassionato), lucido, razionale. E allora ecco MACHIAVELLI mostrare -come dice Foscolo- " di che lacrime grondi e di che sangue" il trono dei potenti, rivendicare l'autonomia della POLITICA dalla religione, fondando la prima come SCIENZA.

domenica 2 dicembre 2007

Pollicino

Ricorderete che Pollicino, per poter ritrovare la strada di casa, si serve di tante briciole di pane sparse lungo i sentieri del bosco. Anch'io, dovendo percorrere un lungo lasso di tempo, dal XIV se. di Ockham al XVII di Cartesio assai affrettatamente, lascio cadere un po' di briciole di un cibo particolare, perché non vi perdiate del tutto nel lungo tratto di strada che dovrete percorrere.
Con Ockham, si è detto, il pensiero medievale giunge ad un punto di svolta. La netta separazione tra fede e ragione, se da un lato sottolinea i limiti di quest'ultima, le attibuisce in ultima analisi una grande libertà negli ambiti che le vengono riconosciuti: la logica e le scienze della natura.
In questo senso si muoverà la nascente cultura umanistico-rinascimentale. Muta il paradigma del sapere, la cui struttura organica e piramidale, conforme alla struttura della società tutta, che vede al vertice della conoscenza la teologia, si disarticola per così dire, disponendo i vari ambiti della conoscenza e della stessa vita politica, non più verticalmente ma orizzontalmente. Proclamano la propria autonomia la letteratura, con Petrarca, la politica con Marsilio da Padova. La stessa struttura gerarchica della Chiesa viene fortemente messa in discussione. Pensiamo al periodo del papato avignonese e a quello immediatamente successivo, quello dello Scisma d'Occidente. In questo clima di forte rinnovamento, in cui vengono messi in discussione i pilastri stessi dell'Occidente Cristiano: Papato e Impero, il rinnovamento culturale da un lato anticipa, dall'altro accompagna questa rivoluzione.
Abbiamo detto delle radici trecentesche della Rinascenza in Italia.
Cerchiamo ora di individuare alcuni aspetti che ci appaiono particolarmente rilevanti del processo preso in esame.
1) All'inizio fu lo sviluppo della filologia e della filosofia ad alimentare gli "studia humanitatis".
2) In ambito filosofico si accentua l'aspetto "pratico", e quindi etico-politico della ricerca: "agere ed intelligere"!
3) Il pensiero antico viene pertanto affrontato e riletto in modo nuovo. Vediamo come.
PLATONE E IL PLATONISMO
Al Fedone, Timeo, Menone, unici dialoghi di Platone conosciuti nel medioevo, si aggiungono tutti gli altri dialoghi ora tradotti in edizioni filologicamenete avvertite (accademia platonica, MARSILIO FICINO). Si tratta a dire il vero di un Platone letto in chiave neo-platonica, influenzato anche da scritti risalenti ad antiche tradizioni filosofico-religiose orientali, di carattere mistico e sapienzale. Ci preme qui ricordare un pensatore piuttosto singolare: NICOLO' CUSANO, le cui influenze vanno piuttosto ricercate in ambiente tedesco, nella tradizione mistica risalente a Eckhart. Si tratta di un pensatore complesso, del quale vogliamo ricordare almeno gli scritti tendenti alla PACE, sia religiosa che civile, il concetto socratico di DOTTA IGNORANZA, e l'originale idea di Dio come COINCIDENTIA OPPOSITORUM.
ARISTOTELISMO RINASCIMENTALE
Per quanto riguarda l'aristotelismo, il cui centro è rappresentato dall'università di Padova, le nuove traduzioni e interpretazioni lo allontaneranno dal rigido dogmatismo scolastico, piegandolo verso una visione più "naturalistica "
del mondo e della natura, premessa alla nuova visione galileiana.