Ricorderete che Pollicino, per poter ritrovare la strada di casa, si serve di tante briciole di pane sparse lungo i sentieri del bosco. Anch'io, dovendo percorrere un lungo lasso di tempo, dal XIV se. di Ockham al XVII di Cartesio assai affrettatamente, lascio cadere un po' di briciole di un cibo particolare, perché non vi perdiate del tutto nel lungo tratto di strada che dovrete percorrere.
Con Ockham, si è detto, il pensiero medievale giunge ad un punto di svolta. La netta separazione tra fede e ragione, se da un lato sottolinea i limiti di quest'ultima, le attibuisce in ultima analisi una grande libertà negli ambiti che le vengono riconosciuti: la logica e le scienze della natura.
In questo senso si muoverà la nascente cultura umanistico-rinascimentale. Muta il paradigma del sapere, la cui struttura organica e piramidale, conforme alla struttura della società tutta, che vede al vertice della conoscenza la teologia, si disarticola per così dire, disponendo i vari ambiti della conoscenza e della stessa vita politica, non più verticalmente ma orizzontalmente. Proclamano la propria autonomia la letteratura, con Petrarca, la politica con Marsilio da Padova. La stessa struttura gerarchica della Chiesa viene fortemente messa in discussione. Pensiamo al periodo del papato avignonese e a quello immediatamente successivo, quello dello Scisma d'Occidente. In questo clima di forte rinnovamento, in cui vengono messi in discussione i pilastri stessi dell'Occidente Cristiano: Papato e Impero, il rinnovamento culturale da un lato anticipa, dall'altro accompagna questa rivoluzione.
Abbiamo detto delle radici trecentesche della Rinascenza in Italia.
Cerchiamo ora di individuare alcuni aspetti che ci appaiono particolarmente rilevanti del processo preso in esame.
1) All'inizio fu lo sviluppo della filologia e della filosofia ad alimentare gli "studia humanitatis".
2) In ambito filosofico si accentua l'aspetto "pratico", e quindi etico-politico della ricerca: "agere ed intelligere"!
3) Il pensiero antico viene pertanto affrontato e riletto in modo nuovo. Vediamo come.
PLATONE E IL PLATONISMO
Al Fedone, Timeo, Menone, unici dialoghi di Platone conosciuti nel medioevo, si aggiungono tutti gli altri dialoghi ora tradotti in edizioni filologicamenete avvertite (accademia platonica, MARSILIO FICINO). Si tratta a dire il vero di un Platone letto in chiave neo-platonica, influenzato anche da scritti risalenti ad antiche tradizioni filosofico-religiose orientali, di carattere mistico e sapienzale. Ci preme qui ricordare un pensatore piuttosto singolare: NICOLO' CUSANO, le cui influenze vanno piuttosto ricercate in ambiente tedesco, nella tradizione mistica risalente a Eckhart. Si tratta di un pensatore complesso, del quale vogliamo ricordare almeno gli scritti tendenti alla PACE, sia religiosa che civile, il concetto socratico di DOTTA IGNORANZA, e l'originale idea di Dio come COINCIDENTIA OPPOSITORUM.
ARISTOTELISMO RINASCIMENTALE
Per quanto riguarda l'aristotelismo, il cui centro è rappresentato dall'università di Padova, le nuove traduzioni e interpretazioni lo allontaneranno dal rigido dogmatismo scolastico, piegandolo verso una visione più "naturalistica "
del mondo e della natura, premessa alla nuova visione galileiana.